Crisi, l'ultimo cdm del governo giallorosso. Conte: "Fatto il massimo, abbiamo la coscienza a posto"

Quando tutto è finito, quando il Consiglio è sciolto e i ministri si raccolgono attorno al premier, seppur tenendo la dovuta distanza, con le finestre aperte e le mascherine sul volto, Giuseppe Conte lancia l'ultima frecciata, e l'ultimo appello: "Del resto, volevano buttarci giù un anno fa: vi ricordate le dichiarazioni?

Il riferimento è al ruolo di Italia Viva nella crisi.

Sarebbe questo, il patto siglato nella notte con i senatori di Idea-Cambiamo, il gruppo guidato da Renato Quagliariello e Paolo Romani, Ma è un patto - secondo quanto raccontano nella stessa maggioranza - firmato ancora sulla sabbia.

"Ma oggi - ha continuato Conte - i numeri in Parlamento, la situazione delle commissioni parlamentari, si è creato un contesto per il quale non possiamo dare al Paese le risposte di cui ha bisogno.

Dario Franceschini, per il Pd, ha assicurato a Conte il massimo sostegno dei dem e ha parlato, anche lui, di un'esperienza importante che "ha unito le forze politiche" e che mostra come è in questa direzione, quella di un'alleanza Pd-M5S-Leu, che bisogna andare.

Roberto Speranza, di Leu, ha ricordato: "Il giudizio del Paese sul nostro operato è positivo, questo non è scontato e va preservato.

Sul finale, prima di affidare ai presenti la battuta su Italia Viva, Conte ha concluso: "A me per primo è capitato di dire di essere diventato presidente per caso, ma nel corso di questi mesi ho maturato un'esperienza politica e mi rendo conto di aver avuto una fortuna che altri prima di non hanno avuto: la solidità dell'appoggio di tre forze parlamentari che ci hanno consentito di lavorare per il Paese".

Il ruolo del leader di Italia Viva, per quanto Conte e il Pd vorrebbero disinnescare il peso dei suoi voti a Montecitorio e Palazzo Madama, è ancora rilevante

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